venerdì 5 dicembre 2008
Non ci sarà alcun taglio in Finanziaria per le scuole private. È quanto ha assicurato il sottosegretario all'Economia, Giuseppe Vegas, spiegando che c'è un emendamento del relatore al ddl bilancio che stanzia 120 milioni per il 2009.
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Verranno ripristinati i fondi per le scuole private. Un emendamento del relatore al Ddl di bilancio stanzia infatti 120 milioni per il 2009. Il taglio originario era di circa 130 milioni di euro. Lo ha annunciato stamane Giuseppe Vegas, sottosegretario all'Economia. Nel pomeriggio poi, il relatore dell'emendamento, Maurizio Saia (PdL), ha specificato che: «Sono testimone che l'emendamento èstato preparato ieri, anche se non ufficialmente». Saia ha inteso così prevenire polemiche riguardo a possibili interpretazioni forzate.Sul tema dei tagli era intervenuto, sempre stamane, il direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei, don Domenico Pompili, che in una nota afferma: «Siamo preoccupati, come emerso anche di recente da diverse voci del mondo cattolico, per il destino delle scuole pubbliche non statali. Tuttavia, pur consapevoli del momento economico e sociale che il Paese sta attraversando, confidiamo negli impegni che il governo ha assunto pubblicamente». Reazioni politiche. Preoccupazione e fiducia cui fanno eco diversi esponenti della maggioranza. «La preoccupazione espressa dalla Cei assolutamente condivisibile e non ci lascia certo indifferenti», ha detto Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera. «Il Popolo delle Libertà - spiega - ha sempre considerato la parità scolastica e la possibilità di dare libertà di scelta ai cittadini per quanto riguarda l'educazione, uno dei pilastri fondanti della propria azione di governo. Sappiamo bene che la scuola è un bene primario che deve essere sostenuto e sappiamo bene che è sull'educazione che un Paese deve investire se vuole garantirsi un futuro. Per quanto concerne i tagli alle scuole paritarie, da tempo insieme ad altri colleghi - ricorda Lupi - mi sono adoperato perchè si potessero recuperare le risorse. Sia il Presidente Berlusconi sia il ministro Tremonti ci hanno dato ampia garanzia che entro l'anno verranno trovati soldi per coprire i tagli previsti. Ovviamente la nostra battaglia non finisce qui perchè siamo convinti che sempre di più bisognerà lavorare per realizzare anche in Italia finalmente una effettiva parità scolastica e dare così a tutti i cittadini la possibilità di decidere i percorsi formativi migliori per i loro figli».Dal canto suo il vicepresidente vicario del Pdl alla Camera, Italo Bocchino, afferma che "è opportuno che il governo valuti con grande attenzione il malessere della Cei sui finanziamenti allescuole cattoliche". "La libertà di scelta del modello di istruzione – prosegue Bocchino – è un diritto che non si può negare alle famiglie italiane e va valutato anche il prezioso ruolo dello scuole cattoliche nelladifesa del modello culturale italiano, basato principalmente sui valori della chiesa cattolica". Pressione sul governo anche da Arturo Iannaccone, esponente del Movimento per l’Autonomia: "Il Governo di centrodestra ha il dovere di salvaguardare la scuola cattolica evitando tagli che possano penalizzare ulteriormente una componente fondamentale dell'intero sistema scolastico del Paese. Chiediamo che il Governo riferisca al più presto in Commissione Cultura, informando il Parlamento su quali iniziative intende assumere".Più generale la presa di posizione dell’ex ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni, oggi coordinatore dell’area Organizzazione del Pd: “È necessario che Tremonti riveda gli obiettivi economici della Finanziaria, riducendo i tagli posti a carico della scuola italiana, statale e paritaria, perchè non sostenibili e non compatibili con lo stesso piano di attuazione presentato alle commissioni di Camera e Senato. Senza le necessarie risorse aggiuntive si vanifica ogni intervento utile per la formazione dei nostri ragazzi".
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